Gli animali domestici sono a tutti gli effetti membri della famiglia e come tali anche essi vengono, loro malgrado, coinvolti nelle separazioni e divorzi.
In sede di separazione consensuale vengono inseriti accordi tra le parti in merito alle modalità di visita e di mantenimento dell’animale domestico e gli stessi sono convalidati dal Giudice.
Ad oggi il Legislatore italiano non ha ancora recepito l’evoluzione dei costumi e del comune sentire su tale aspetto, non prevedendo alcunché per gli animali domestici in caso di disgregazione familiare e mancanza di accordi.
In assenza di una legge, molti giudici italiani non si sono pronunciati sul punto.
Di altro orientamento il Tribunale di Sciacca che, in una interessante ed innovativa pronuncia del 2019, ha invece riconosciuto che il sentimento per gli animali costituisce un valore meritevole di tutela e così anche il benessere dell’animale stesso, pertanto a seguito di istruttoria ha deciso in merito alle modalità di affidamento e mantenimento del cane e del gatto di famiglia.
Il Giudice ha ritenuto tutelante affidare il gatto al marito mentre per il cane, indipendentemente dall’intestazione risultante dal microchip, ha disposto l’affido ad entrambe le parti, a settimane alterne, con spese veterinarie e straordinarie ripartite nella misura del 50%.
In attesa che venga legiferato in proposito si ritiene che questo orientamento giurisprudenziale apra uno spiraglio per agire a tutela del benessere di proprietari ed animali.